A cura di Mons. Giuseppe Ghiberti, Centro Internazionale di Studi sulla Sindone, Torino
Le tre realtà indicate nel titolo sono, nonostante le apparenze, organicamente relazionate tra loro. Ognuna però ha una caratteristica che la differenzia dalle altre.
"Sindone" è un unicum, di tempo probabilmente molto antico, anche di epoca romana, notissimo in particolare per la figura che è possibile individuarvi su una delle due facciate. I
Vangeli sono documenti letterari fondamentali per la conoscenza delle origini cristiane. A noi interessano per la parte che narra gli eventi che in modo equivalente si rispecchiano nella quasi-narrazione della Sindone stessa (e che coincidono con la fine della vita di Gesù) e per le conseguenze di vita che emergono dalla contemplazione della "vicenda sindonica".
Nel procedimento dell'esposizione presupponiamo la conoscenza delle componenti fondamentali della realtà Sindone e privilegiamo l'interpretazione prevalentemente "autenticista" della sua origine, la quale trova spontaneo e coerente un atteggiamento di pietà orante, che parla però di clima e non di condizionamento (non è la nostra preghiera che rende l'oggetto "autentico"!). Il sottotitolo "
Vide e credette" (Gv 20,8) ci mantiene particolarmente attenti al dato evangelico, specialmente per le molte relazioni riguardanti
l'evento pasquale. Non mi soffermo sull'analisi della sepoltura e del racconto delle scene al sepolcro, per non ripetere precedenti interventi di ricerca. Ci domandiamo quale sia la natura della visione e della fede e quale contributo vi abbia apportato l'esperienza del sepolcro per i due discepoli e anche (nonostante l'apparente assenza di interesse) per la stessa Maddalena.